
Se c’è un tema sul quale tutti sembrano concordare questo è la crisi della rappresentanza. Una crisi che viene da talmente tanto lontano che ci si è chiesti in quale momento della nostra storia costituzionale si sia davvero potuta esprimere la mitica età dell’oro del Parlamento e del parlamentarismo (M. Luciani, 2001, 114). Una crisi che ha alle sue spalle la perdita di centralità della politica e che ha determinato da parte dello stesso Parlamento il favore per processi di neutralizzazione (C. Schmitt, 1972, 167 ss.), anch’essi ormai risalenti nel tempo, come ad esempio lo sviluppo delle autorità amministrative indipendenti. Il massimo grado di delegittimazione del potere politico, a vantaggio di organismi tecnici e neutrali, irresponsabili nei confronti dei corpi elettorali nazionali, lo si trova oggi, da un lato, nell’arena globale delle organizzazioni e dei regolatori internazionali e, dall’altro, nel processo di integrazione europea, che pure è un processo di globalizzazione. Una globalizzazione che “costituisce una difficoltà per la democrazia”, sia perché “non costruisce istituzioni democratiche a livello internazionale”, sia perché “decostruisce (..) la democrazia dentro gli Stati” (U. Allegretti, 2006, 69-70). Il tema può essere affrontato sulla base dell’analisi di alcuni casi paradigmatici sia nell’ambito delle organizzazioni internazionali, sia in quello della Unione europea... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
Carlo Curti Gialdino (03/07/3019)
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Tommaso Edoardo Frosini (04/06/2025)
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