
Mentre in passato le questioni di ordinamento giudiziario sono state seguite perlopiù dagli addetti ai lavori, negli ultimi cinque anni è cresciuta l’opinione pubblica attenta a questi temi e, soprattutto, è mutato l’atteggiamento nei confronti della magistratura e delle “sue” riforme. La ragione risiede nell’emersione, nel 2019, di un quadro «sconcertante e inaccettabile» sui procedimenti di attribuzione degli incarichi direttivi. Le parole usate dal Presidente Mattarella, e qui riprese, furono giustificate dalla circostanza che non si è assistito al “noto” prevalere di logiche di appartenenza a discapito del merito nella gestione della carriera dei magistrati (già in sé deprecabile), bensì, addirittura e peggio, alla pre-selezione di magistrati fuori dal Consiglio superiore della magistratura sulla base di vincoli oscuri e personalistici (così già Zanon, Biondi, Quad cost. 3/2019). A tali fatti – per la cui gravità qualcuno ha persino evocato lo scioglimento del Csm da parte del Capo dello Stato – è stata data ampia risonanza mediatica (articoli, reportage, interviste di ogni tipo, libri) e ciò ha provocato, come prevedibile, un rilevante calo di fiducia dei cittadini nell’azione della magistratura. Non si tratta di un dato da sottovalutare, perché, da un lato, è sulla credibilità di una magistratura indipendente e imparziale, capace di garantire l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, di dare tutela ai loro diritti, che si regge il principio di separazione dei poteri, e, dall’altro lato, soltanto una magistratura pienamente legittimata riesce a conservare la sua indipendenza. Ciò che è accaduto e le conseguenze che ne sono derivate pongono, dunque, un problema di diritto costituzionale. La reazione dei partiti di Governo ai fatti menzionati è stata quella di inserire immediatamente la riforma dell’ordinamento giudiziario nell’agenda politica, ritenendo che non fossero sufficienti gli strumenti “sanzionatori” già previsti dall’ordinamento (trasferimenti d’ufficio, procedimenti disciplinari e penali) ...(segue)
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