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NUMERO 23 - 25/09/2024

“Judicial overhaul” e regressione democratica in Messico

Che cosa sta accadendo in Messico? Appena due mesi dopo aver celebrato l’elezione della prima presidente donna nella storia bicentenaria del paese, Claudia Sheinbaum Pardo – che, in elezioni considerate libere e corrette, ha ottenuto il più elevato numero di voti mai conseguiti da un candidato presidenziale – le vicende politiche e costituzionali messicane hanno di nuovo attirato l’attenzione del mondo, questa volta intorno ad un tema assai più controverso. Il 15 settembre 2024, il presidente uscente, Andrès Manuel Lopez Obrador (detto comunemente AMLO), affiancato dalla presidente eletta Sheinbaum Pardo, che si insedierà il 1° ottobre, ha firmato – a margine di una visita congiunta al sito archeologico maya di Calakmul, come si può vedere in un significativo video pubblicato sull’account X del presidente – la revisione costituzionale del potere giudiziario, approvata con la maggioranza qualificata dei due terzi dalle due camere del Congreso federale e ratificata dalla maggioranza assoluta degli organi legislativi dei 32 Stati, secondo quanto prevede l’articolo 135 della Costituzione. Si tratta di una revisione (“reforma”, secondo la denominazione spagnola, ma dovremmo inventarci una nuova parola per designare “riforme” che determinano vere e proprie regressioni democratiche, sfigurando istituzioni caratteristiche dello Stato di diritto: è quello che si è cercato di fare in Israele... (segue)



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