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Numero 5 - 07 marzo 2012 NORMATIVA [35]    GIURISPRUDENZA [20]    DOCUMENTAZIONE [10]

La dimensione europea della forma di stato e di governo

Un duplice paradosso caratterizza l’organizzazione costituzionale dell’Unione Europea: 1) non è uno Stato ma ha una forma di Stato; 2) ha un governo ma non è una forma di governo. Uso i due concetti così come si sono radicati nella cultura costituzionalistica. E quindi: con il primo, forma di Stato, intendo il rapporto che intercorre tra i governanti e i governati, ovvero tra l’autorità e l’individuo, nonché i principi e i valori a cui lo Stato ispira la sua azione; il secondo concetto, forma di governo, serve a chiarire i modi in cui il potere è distribuito e organizzato tra gli organi principali dello Stato, nonché l’insieme dei rapporti che si definiscono tra gli organi stessi. Attraverso la nozione di forma di Stato si prova a dare risposta alla domanda: «qual è la finalità prevalente dello Stato e quindi che tipo di rapporto si viene a instaurare fra l’apparato statale e la società civile?»; mentre con la nozione di forma di governo si vuole dare risposta al seguente quesito: «chi governa all’interno dello Stato, e quali sono i rapporti fra i poteri dello Stato?». Le due nozioni sono strettamente collegate fra loro da un rapporto di strumentalità. A una specifica forma di Stato corrisponde una tendenziale forma di governo, e quindi una organizzazione del potere strutturata secondo determinati canoni e criteri derivanti dalla forma di Stato adottata in quel dato ordinamento. L’Unione Europea ha una sua forma di Stato: come è stato dimostrato in dottrina, tra gli altri, da Francesco Palermo con il suo volume dedicato proprio a La forma di Stato dell’Unione Europea (Padova, 2005). Il tema è vasto e con notevoli implicazioni teoriche, quindi mi limito a esporre alcuni punti per flashes. L’insieme di valori, principi, tradizioni costituzionali indefettibili è un dato chiaro ed evidente che caratterizza la UE, e che si è andato formando e stratificando attraverso i Trattati, la normazione comunitaria e le numerose pronunce della giurisprudenza europea. Il nucleo originario della forma di Stato della UE è senz’altro la rule of law: principio e concetto ampliato nella sua declinazione europea per il tramite, inizialmente, della giurisprudenza della Corte di Giustizia, la quale «assicura il rispetto del diritto nell’interpretazione e nell’applicazione» del Trattato. Da questa formulazione, sono poi derivate una serie di conseguenze quali: l’estensione dell’effettività dei rimedi giurisdizionali; la loro completezza; l’essenzialità del sistema del circuito di dialogo rappresentato dal rinvio pregiudiziale; la natura non internazionale della Comunità in quanto non basata sul principio di reciprocità; la natura della Comunità come comunità di diritto; l’immanenza al sistema costituzionale comunitario del principio di equilibrio istituzionale e, infine, la presenza di limiti impliciti alla revisione dei Trattati (sulle cui notevoli implicazioni, rinvio alla relazione che tenni al Convegno AIC a Catania nel 2005, poi pubblicata negli Atti)... (segue)

La Corte sanziona la “evidente estraneità” di disposizioni di un decreto-legge inserite con la legge di conversione. Error in procedendo o vizio di ragionevolezza?

La sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2012 si inserisce nel solco della giurisprudenza sviluppata nel periodo 2007-2011, con la quale la Consulta ha definito i termini e le condizioni per censurare le norme dei decreti-legge, anche convertiti, sotto il profilo della carenza originaria dei requisiti di straordinaria necessità... (segue)

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Regime e indipendenza di consulenti finanziari e società di consulenza finanziaria

Il presente lavoro si propone di analizzare la disciplina della consulenza finanziaria, anche in relazione al contesto comunitario, con particolare riguardo alla configurazione, all’efficacia, ai pregi e alle criticità di alcune modalità attuative dell’elemento dell’indipendenza scelte dal Legislatore nazionale. Gli art. 18-bis e 18-ter del decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, recante il Testo unico della finanza istituiscono e disciplinano le figure professionali, rispettivamente, dei “Consulenti finanziari” e delle “Società di consulenza finanziaria”. Dette disposizioni si collocano in un più ampio quadro di riforma della disciplina del settore finanziario che muove dai rilevanti mutamenti che, a livello comunitario, sono intervenuti nel regime della «consulenza in materia di investimenti»... (segue)

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Il territorio ed il modello di governo “a rete”. Linee per una riforma delle istituzioni locali.

La recentissima proposta di legge unitaria, presentata da Enrico La Loggia (PDL), Walter Vitali (PD) e Linda Lanzillotta (API), circa l’abolizione delle Province come livello istituzionale di governo tra Comuni e Regioni e la loro trasformazione in un soggetto amministrativo che sia diretta espressione dei Comuni ovvero una sorta di “agenzia intercomunale multi-servizi”, rappresenta un modo di affrontare il problema della riforma del governo locale certamente meritorio (sotto il profilo del complessivo significato politico dell’intesa raggiunta tra le forze che sostengo il governo Monti)... (segue)

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Il dibattito sul ricorso principale e ricorso incidentale nel processo amministrativo si sposta in Europa

Dopo la sentenza del TAR Lazio, che si è apertamente discostata dalla decisione dell’Adunanza Plenaria n. 4/2011, affermando che in una controversia in materia di appalti e con due soli concorrenti, pur in presenza di un ricorso incidentale escludente, il giudice ha il dovere di esaminare anche la domanda del ricorso principale... (segue)

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La Corte Costituzionale: giudice delle libertà o dei conflitti?

*Intervento al convegno "La giustizia costituzionale in trasformazione: la Corte costituzionale tra giudice dei diritti e giudice dei conflitti", Roma, 11 luglio 2011, i cui atti sono in corso di pubblicazione nella collana Studi di federalismi.it.

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La Corte costituzionale: giudice delle libertà o dei conflitti?

*Intervento al convegno "La giustizia costituzionale in trasformazione: la Corte costituzionale tra giudice dei diritti e giudice dei conflitti, Roma, 11 luglio 2011, i cui atti sono in corso di pubblicazione nella collana Studi di federalismi.it.

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  • La costituzionalizzazione dei vincoli di bilancio prima e dopo il patto Europlus

    Lo scopo di questa ricerca è quello di analizzare, per quanto possibile, le soluzioni predisposte dai maggiori stati europei aderenti all’Eurozona, in ambito costituzionalistico ovviamente, per superare la crisi dei debiti sovrani iniziata nel 2010 con il crollo dell’economia ellenica ed esplosa in tutta la sua forza nel corso del 2011. In questo contesto travagliato, che non potremo qui illustrare nel dettaglio in ragione della natura di questo scritto ma che ha visto una sempre maggiore centralità delle Agenzie di rating e, di conseguenza, una crescente necessità di rassicurare i mercati... (segue)
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