editoriale di Marcello Cecchetti
Proprio in questi mesi – ad oltre quarant’anni dalla
Prima comunicazione in materia di ambiente, presentata dalla Commissione al Consiglio il 22 luglio 1971, nella quale si affermava per la prima volta la necessità di ricomprendere la tutela dell’ambiente nell’ambito degli scopi della Comunità anche in assenza di un esplicito fondamento normativo nei trattati – le politiche ambientali dell’Unione europea si trovano all’ennesimo punto di svolta. Lo scorso 22 luglio si è definitivamente concluso il periodo di vigenza del sesto Programma di azione per l’ambiente dal titolo «
Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta» ed è giusto trascorso un anno solare dalla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico sociale europeo e al Comitato delle Regioni contenente la «
Valutazione definitiva» sui
risultati ottenuti, le
lacune e gli
insegnamenti tratti dall’attuazione di quel Programma (cfr. COM (2011) 531 def., 31 agosto 2011). Al contempo, con la Risoluzione del 20 aprile 2012 «
sulla revisione del sesto programma d’azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma d’azione in materia di ambiente – Un ambiente migliore per una vita migliore», il Parlamento europeo ha confermato l’attualità dei principali obiettivi e delle azioni strategiche del sesto Programma, sottolineando l’urgenza di adottarne quanto prima un settimo e invitando la Commissione a presentare una proposta al riguardo nel rispetto di un’ampia e articolata serie di indicazioni circa priorità, settori di intervento, obiettivi e strategie... (segue)