editoriale di Rosanna De Nictolis
Il d.l. 28 dicembre 2013 n. 149, conv. in l. 21 febbraio 2014 n. 13, reca “Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore”. Prevede la “formale” abolizione del finanziamento “pubblico” dei partiti politici e disciplina le modalità per l'accesso a forme di contribuzione volontaria fiscalmente agevolata e di contribuzione indiretta fondate sulle scelte espresse dai cittadini in favore dei partiti politici che rispettano i requisiti di trasparenza e democraticità da essa stabiliti (art. 1, d.l. n. 149/2013). Per la prima volta dall’entrata in vigore della Costituzione, ne attua l’art. 49 prevedendo le regole di democrazia interna e trasparenza relativamente ai partiti politici, il cui rispetto è condizione per l’accesso alle forme di contribuzione al finanziamento dei partiti medesimi, previste dal d.l. n. 149/2013. I partiti politici che intendono avvalersi dei benefici previsti dalla nuova disciplina sono tenuti a dotarsi di uno statuto, redatto nella forma dell'atto pubblico e avente i contenuti stabiliti dalla legge (art. 3, d.l. n. 149/2013). La Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici di cui all'art. 9, c. 3, l. 6 luglio 2012 n. 96, assume la nuova denominazione di «Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici... (segue)