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NUMERO 16 - 26/08/2009

 La crisi del sistema pensionistico: prospettive di modifica

I recenti provvedimenti adottati dal Governo in tema di pensione pongono alla ribalta un tema che da anni, non solo in Italia, è al centro di dibattiti e di conflitti.
La crisi dei sistemi pensionistici ha due cause: l’aumento dell’aspettativa di vita e il decremento delle nascite.
Nei paesi dell’OCSE l’aspettativa di vita è fortemente aumentata ed è in rapido aumento anche nei paesi emergenti. Le principali ragioni sono il miglioramento delle condizioni sanitarie, igieniche e alimentari e, più in generale, l’aumento del benessere.
Attualmente, l’aspettativa di vita è di oltre 78 anni nei paesi ricchi, e di 67 anni a livello globale. All’inizio del XX secolo, era rispettivamente 50 e 30 anni.
In definitiva, viviamo tutti più a lungo che in passato e vivremo sempre più a lungo.
È una buona notizia.
L’aumento dell’aspettativa di vita è accompagnato da un altro importante fenomeno demografico, il decremento delle nascite, fenomeno anche questo più pronunciato nei paesi ricchi, ma in via di estensione a livello globale.
Attualmente, ogni donna ha una media di 2.6 figli su base mondiale; ma la media cala a 1.6 se si considerano solo i paesi ricchi. La popolazione mondiale è quindi ancora in aumento, anche se ben più contenuto che in passato: nel 1970 la media globale era di 4.3 figli per donna. Secondo l’ONU,verso il 2050, allorché si giungerà alla media di 2.1 figli per donna, si verificherà una situazione di stabilizzazione della popolazione.
Le ragioni sono il diffondersi della libertà e dell’educazione della donna, l’invenzione della pillola e degli altri mezzi di controllo delle nascite che hanno sottratto la procreazione al caso, e poi, ancora, il benessere.
È un’altra buona notizia.
Ma due buone notizie combinate insieme non producono necessariamente solo buone notizie.

(segue)



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