Nell’ultima Relazione Annuale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) presentata al Parlamento, si dà atto del processo di digitalizzazione che, rendendo possibile la piena convergenza tra televisione e internet, ha influito sull’intera filiera economica dell’audiovisivo ed ha modificato le abitudini e le esperienze di consumo dei telespettatori. Si tratta del riconoscimento due fatti di rilevo:(i) anche in Italia la convergenza tra televisione e Internet è giunta a piena maturazioneda un punto di vista tecnologico; e (ii) anche in Italia le abitudini di visione dei contenuti televisivi sono modificate dalla possibilità offerta dai mezzi connessi di partecipare alla c.d. social TV.Tali mutamenti pongono delle sfide e chiamano alla verifica dell’efficacia dell’attuale quadro regolamentare dei servizi di media audiovisivi. In particolare analizzare i comportamenti collegati alla social TV consente di evidenziare alcuni importanti ambiti d’indagine per il più ampio dibattito sulle regole dell’audiovisivo del prossimo futuro. Le istituzioni europee e nazionali hanno colto la sfida e aperto ildibattito sull’impattodellapiena convergenza tra mondo dell’audiovisivo e reti di comunicazione elettronicasulla regolamentazione esistente. Lo scopo è individuare le scelte di policy making più adatte ad assicurare al mercato dell’audiovisivo in Europa un futuro di crescita e innovazione e, nel contempo, ad assicurare il rispetto dei principi del diritto europeo quali il pluralismo nei media, la difesa della dignità umana, in particolare dei soggetti più deboli come minori o disabili. A tale proposito va ricordato che nell’aprile 2013 la Commissione Europea ha adottato il Libro Verde Prepararsi a un mondo audiovisivo della piena convergenza: crescita, creazione e valori, lanciando nel contempo una consultazione pubblica. Il Libro Verde parte dalla constatazione che la convergenza costituisce un fenomeno ormai compiuto per il mercato europeo dell’audiovisivo tale da sfumare “rapidamente la linea di demarcazione tra i modelli di fruizione comuni nel ventesimo secolo, cioè la trasmissione lineare ricevuta attraverso il televisore, e gli attuali servizi a richiesta forniti sul computer”. Di conseguenza la Commissione Europea chiarisce subito l’idea di fondo del Libro Verde ovvero: “garantire a tutti i cittadini europei un accesso quanto più ampio possibile a contenuti europei diversificati e la più ampia scelta di offerte di qualità elevata. […] La necessità, per gli attori economici privati, di incrementare l’innovazione e, per i politici, di offrire un contesto adeguato e di riflettere sulle possibili risposte della politica pubblica suscita i seguenti interrogativi” che sono appunto sia di tipo economico che di tipo giuridico. Per questo motivo la Commissione si preoccupa dell’impatto che la convergenza avrà nei prossimi anni su una serie di direttive europee che costituiscono la cornice normativa in materia di servizi di media audiovisivi e di servizi della società dell’informazione quali,in primis, la Direttiva 2010/13/UE, del 10 marzo 2010, (direttiva sui servizi di media audiovisivi), la Direttiva 2000/31/CE, dell’8 giugno 2000, ("Direttiva sul commercio elettronico") ma anche l’articolo 31 della direttiva servizio universale, la politica dello spettro radio, l’articolo 6 della direttiva accesso. Di recente anche il Parlamento Italiano,ed in particolare la IX Commissione della Camera dei Deputati, ha mostrato il proprio interesse alla materia, avviando un’indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, allo scopo di valutare l’adeguatezza del sistema normativo italiano, con particolare riferimento alle previsioni contenute nel testo unico di cui al decreto legislativo n. 177 del 2005,già ampiamente modificate dal decreto legislativo n. 44 del 2010 (Testo Unico), alle sfide poste dalla piena convergenza nel mercato dell’audiovisivo. Tale indagine parte dalla constatazione che il“sistema radiotelevisivo sta attraversando una forte evoluzione dovuta in primo luogo al processo di convergenzatecnologica” e prendendo spunto proprio dal Libro Verde della Commissione Europea ha lo scopo di verificare sele norme introdotte con il succitato Testo Unico “possano considerarsi sufficienti a offrire al sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici nel nostro paese una normativa adeguata ad affrontare nel modo migliore la « rivoluzione » tecnologica, per effetto della quale i contenuti audiovisivi e radiofonici possono essere trasmessi attraverso una molteplicità di strumenti e di modalità sconosciuta fino ad un recente passato”. All’indagine conoscitiva hanno partecipato i maggiori operatori del mercato italiano (RAI, Mediaset, Sky e Viacom International Media Networks Italia) e Confindustria Radio TV la più rappresentativa delle associazioni di categoria italiane degli operatori radiotelevisivi e le audizioni si sono concluse nello scorso mese di luglio... (segue)
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