
Il semestre europeo è il perno attorno al quale ruotano alcune recenti e significative iniziative della Commissione europea. Da un lato, quella relativa al Pilastro europeo dei diritti sociali; dall’altro lato, le proposte legislative miranti al completamento dell’Unione Economica e Monetaria. Il minimo comun denominatore è rinvenibile nell’esigenza di andare oltre il mero “nominalismo” adottato da Maastricht per una convergenza reale, sia di ordine macro-economico che sociale. Eppure, alla prova dei fatti, l’intento ri-equilibratore dell’Esecutivo europeo ne esce nuovamente monco: sottoponendo a duplice stress test il mainstreaming del Pilastro sia nel suo primo anno di “rodaggio” all’interno delle procedure del semestre, che nelle proposte legislative di completamento dell’UEM, le istanze sociali risultano sospese in una sorta di “limbo operativo” dietro cui si cela la solita “tenzone” tra logiche intergovernative e comunitarie... (segue)
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