
Il federalismo classico parrebbe improntato al criterio di omogeneità e di parità tra gli stati membri. A questa idea sembra ispirarsi sin dal suo sorgere il federalismo statunitense: agli stati sono riconosciuti pari diritti, le stesse competenze, lo stesso peso all’interno del Senato, indipendentemente dall’ampiezza o dalla popolazione dello stato. A ciò si collega l’idea della doppia rappresentanza: tutti i cittadini sono eguali ed egualmente rappresentati nella Camera dei Rappresentanti (principio democratico) e tutti gli stati sono eguali ed egualmente rappresentati nel Senato (principio federale). Eppure la parità all’interno degli Stati federali subisce e ha subito anche nel passato numerose eccezioni, tanto che, come è stato evidenziato anche con riferimento agli stessi Stati Uniti, caratteristica del federalismo sarebbero, al contrario, asimmetrie e differenziazioni. Le asimmetrie hanno assunto configurazioni diverse a seconda dei casi e, a questo proposito, sono state proposte varie catalogazioni. Semplificando, a me sembra che si possano distinguere fondamentalmente tre tipi di asimmetria… (segue)
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