
Sia per la posizione geografica che per le affinità culturali, i paesi del continente africano sono per l’Italia, e in generale per l’Unione europea, un naturale sbocco economico e di scambio culturale, troppo spesso invece confinato al mero problema dell’immigrazione. La recente nomina di Cécile Kashetu Kyenge come ministro dell’integrazione del Governo italiano dimostra una maggiore presa di coscienza dell’importanza della comunità africana nel nostro paese, al contempo rivelando una chiara posizione propositiva nell’affrontare l’annosa questione del patto di convivenza con il ‘diverso’ per una maggiore coesione sociale nonché nella risoluzione dei problemi africani sul continente africano. Ma questa “nuova volontà” perché possa partire anche dal basso impone innanzitutto un’approfondita conoscenza di un continente che conta più di cinquanta paesi indipendenti ognuno caratterizzato da una propria storia e da un proprio passato. Una storia che per molto tempo è stata negata e che stenta ancora ad emergere in tutta la sua complessità e profondità cronologica. Non diverse e meno complesse sono peraltro... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
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