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di Gianluca Belfiore
Costituente, legislatore e corti: il caso dell'espropriazione per pubblica utilità
Il tema dell’espropriazione per pubblica utilità è da sempre al centro del dibattito dottrinale. Esso costituisce un indice del rapporto intercorrente fra libertà ed autorità all’interno di un ordinamento giuridico. Come noto, infatti, l’espropriazione è l’atto ablativo per eccellenza; esso, in nome di una utilità pubblica, limita – fino ad annullare – ogni pretesa del privato proprietario del bene, traslando il bene alla Pubblica Amministrazione.
La tematica, dunque, attiene al bilanciamento da doversi operare fra la tutela della proprietà privata e la potestà ablatoria della P.A.
Avremo modo di segnalare come l’equilibrio fra tali valori si “materializzi” nell’indennizzo che viene riconosciuto al privato in ragione dell’ablazione.
E’ proprio sulla tematica dell’indennizzo che Costituente, legislatore ed interpreti hanno concentrato la loro riflessione.
Il fondamento costituzionale dell’istituto si rinviene nell’art. 42 della Costituzione, il quale sancisce: «1. La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. 2. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. 3. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale.»
In forza di tale dettato normativo, il legislatore è intervenuto parecchie volte al fine di determinare la misura dell’indennizzo ed il Giudice delle leggi è stato spesso chiamato a valutare la rispondenza di tali determinazioni al quadro costituzionale.
Da ultimo, la Corte costituzionale è stata chiamata a sindacare la legittimità della legislazione interna, non in relazione al parametro di cui all’art. 42 Cost., quanto, piuttosto alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali... (segue)
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