Con tale sentenza il Consiglio di Stato, Sez. III, ha definito i ricorsi promossi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e da MTV Italia S.r.l. per la revocazione della sentenza n. 6021/13. In particolare, attraverso la pronuncia da ultimo richiamata il Consiglio di Stato, in sede d’ottemperanza, aveva dichiarato la nullità in parte qua della delibera 237/13/CONS, recante il Piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre, riscontrando un difetto di istruttoria circa la verifica delle abitudini e delle preferenze degli utenti nel periodo ante digitalizzazione ed aveva nominato un Commissario ad acta. Dopo essersi soffermata sul fondamento e sui limiti dell’istituto revocatorio, la sentenza n. 4541/14 ha rilevato che il giudice dell’ottemperanza è effettivamente incorso in un “abbaglio dei sensi” giacché ha ritenuto discordanti dati in realtà identici ed univoci nell’evidenziare la prevalenza delle emittenti generaliste nazionali ex analogiche sulle posizioni LCN 8 e 9 nei ricordi degli utenti ante switch off. Ciò nondimeno, il Collegio ha dichiarato i ricorsi inammissibili per carenza del requisito della “decisività” dell’errore di fatto, constatando che, anche in assenza della rilevata svista, il contenuto della sentenza revocanda non sarebbe stato diverso. Infine, il Consiglio di Stato si è rivolto al Commissario ad acta, investito del mandato di rinnovamento dell’istruttoria, richiamandone l’attenzione sull’esigenza di tenere nella debita considerazione non solo le preferenze degli utenti relative al contesto analogico, ma anche quelle medio tempore consolidatesi nel sistema digitale.
MCV
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