Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato, nel corso dell’incontro che si è tenuto presso la Sala della Regina lo scorso 8 maggio, che la riforma costituzionale sul premierato non indebolisce le Camere, che sono in verità deboli già da tempo, ma al contrario prova ad eliminare proprio talune delle cause della difficoltà in cui l’organo rappresentativo versa. Consapevole che il Parlamento è stato privato – non da oggi - di buona parte delle sue prerogative per un “malfunzionamento del sistema”, Meloni ha aggiunto che la debolezza del Parlamento è una questione nota a tutti, da tutti denunciata, per la quale auspica un intervento risolutivo. L’auspicio è certamente da condividere ed il momento per parlarne seriamente è ora. L’onestà intellettuale impone ai commentatori di riconoscere che il problema della stabilità dei governi e della loro legittimazione è forse la più macroscopica manifestazione di quel malfunzionamento della forma di governo a razionalizzazione debole di cui ha sofferto il nostro Paese in settant’anni di storia repubblicana... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
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