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NUMERO 5 - 07/03/2012

 La costituzionalizzazione dei vincoli di bilancio prima e dopo il patto Europlus

Lo scopo di questa ricerca è quello di analizzare, per quanto possibile, le soluzioni predisposte dai maggiori stati europei aderenti all’Eurozona, in ambito costituzionalistico ovviamente, per superare la crisi dei debiti sovrani iniziata nel 2010 con il crollo dell’economia ellenica ed esplosa in tutta la sua forza nel corso del 2011. In questo contesto travagliato, che non potremo qui illustrare nel dettaglio in ragione della natura di questo scritto ma che ha visto una sempre maggiore centralità delle Agenzie di rating e, di conseguenza, una crescente necessità di rassicurare i mercati sulla solvibilità dei debiti statali, il 25 Marzo 2011 è stato siglato, tramite il metodo aperto di coordinamento, il patto Euro Plus, a cui partecipano i membri della zona Euro con l’aggiunta di Bulgaria, Danimarca, Lituania, Lettonia, Polonia e Romania. Questo accordo, concepito come un rafforzamento del Patto di stabilità e crescita del 1997, contiene al suo interno i quattro obiettivi che sono alla base della sua approvazione, ovvero: “stimolare la competitività”, “stimolare l'occupazione”, “rafforzare la stabilità finanziaria” e “concorrere ulteriormente alla sostenibilità delle finanze pubbliche”. All’interno della sezione dedicata all’ultimo degli obiettivi appena elencati, che poi è quello che qui interessa, è stato inserito un paragrafo nominato “Regole di bilancio nazionali”, che prevede che “gli Stati membri partecipanti si impegnano a recepire nella legislazione nazionale le regole di bilancio dell'UE fissate nel patto di stabilità e crescita. Gli Stati membri manterranno la facoltà di scegliere lo specifico strumento giuridico nazionale cui ricorrere ma faranno sì che abbia una natura vincolante e sostenibile sufficientemente forte (ad esempio costituzione o normativa quadro). Anche l'esatta forma della regola sarà decisa da ciascun paese (ad esempio potrebbe assumere la forma di "freno all'indebitamento", regola collegata al saldo primario o regola di spesa), ma dovrebbe garantire la disciplina di bilancio a livello sia nazionale che sub-nazionale. La Commissione avrà la possibilità, nel pieno rispetto delle prerogative dei parlamenti nazionali, di essere consultata in merito alla precisa regola di bilancio prima dell'adozione in modo da assicurare che sia compatibile e sinergica con le regole dell'UE”... (segue)



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