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NUMERO 14 - 09/07/2008

 Prime riflessioni sulla sentenza 20 gennaio 2004, n. 24 della Corte costituzionale

Ad una prima lettura, l'estrema rilevanza della sentenza n. 24/2004 depositata ieri, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità del secondo nonché - in via consequenziale dell'articolo 1 della legge 140/2003 per contrasto con gli art. 3 e 24 Cost., mi sembra risieda non solo e non tanto nella decisione in sé, quanto nelle sue motivazioni, ed in particolare in quelle non esplicitate nelle volutamente brevi considerazioni di diritto. Del resto, era ragionevole prevedere che le argomentazioni addotte dalla Corte avrebbero implicitamente smentito o, quanto meno, fatto chiarezza sulle contrastanti ipotesi interpretative formulate dai primi commentatori sulla base del comunicato-stampa dello scorso 13 gennaio con cui la Corte aveva annunziato la propria decisione. Ipotesi che, a mio modesto avviso, per quanto certamente condizionate dal loro taglio essenzialmente giornalistico, non coglievano appieno il significato della decisione, rischiando di ingenerare nell'opinione pubblica convinzioni fuorvianti, ora sul significato del principio di eguaglianza, ora sul ruolo della Corte costituzionale.

(segue)



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