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di Francesco Clementi
Le elezioni europee nel Regno Unito: il tracollo laburista fagocita il (già assai basso) europeismo britannico
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La modifica del numero dei membri dell’Unione europea, successiva all’allargamento previsto dal Consiglio europeo di Atene dell’aprile 2004, ha portato il numero dei seggi a disposizione del Parlamento europeo per il Regno Unito agli attuali 72 membri (in precedenza erano stati 78 seggi fino al 2004, e prima ancora 87).
I seggi, distribuiti sul territorio in dodici circoscrizioni, sono così ripartiti: East Midlands: 5 seggi (uno meno del 2004); Eastern region: 7 seggi; London: 8 seggi (uno meno del 2004); North East: 3 seggi; North West: 8 seggi (uno meno del 2004); South East: 10 seggi; South West: 6 seggi (uno meno del 2004); West Midlands: 6 seggi (uno meno del 2004); Yorkshire and the Humber: 6 seggi; Wales: 4 seggi; Scotland: 6 seggi (uno meno del 2004); Northern Ireland: 3 seggi.
Il sistema elettorale è duplice: in Inghilterra, Scozia e Galles è un proporzionale, su base regionale, a lista bloccata, di modo che i partiti indicano esplicitamente i nomi dei loro candidati in ordine e essi non sono più del numero dei seggi a disposizione per ciascuna regione. La scheda ha la lista dei partiti (e il nome dei loro candidati sotto ciascun nome del partiti) e poi i candidati indipendenti. Invece in Irlanda del nord il sistema è un sistema elettorale di tipo maggioritario a singolo voto trasferibile (STV) e i candidati per essere eletti devono essere votati essendo stati posti dall’elettore in ordine di preferenza.