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NUMERO 11 - 28/05/2008

 Corte di Giustizia, Sentenza del 15/05/2008, in causa C-147/08 e C-148/08, sui principi fondamentali del diritto comunitario in materia di appalti pubblici di lavori

( omissis) Le norme fondamentali del Trattato CE relative alla libertà di stabilimento e alla liberaprestazione dei servizi, nonché il principio generale di non discriminazione, ostano a unanormativa nazionale che, per quanto concerne gli appalti di valore inferiore alla sogliastabilita dall’art. 6, n. 1, lett. a), della direttiva del Consiglio 14 giugno 1993, 93/37/CEE, checoordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, come modificata dalladirettiva del Parlamento europeo e del Consiglio 13 ottobre 1997, 97/52/CE, e che presentanoun interesse transfrontaliero certo, imponga tassativamente alle amministrazioniaggiudicatrici, qualora il numero delle offerte valide sia superiore a cinque, di procedereall’esclusione automatica delle offerte considerate anormalmente basse rispetto alla prestazione da fornire, in base all’applicazione di un criterio matematico previsto da talenormativa, precludendo alle suddette amministrazioni aggiudicatrici qualsiasi possibilità di verificare la composizione di tali offerte richiedendo agli offerenti interessati precisazioni in merito a queste ultime. Ciò non si verificherebbe nel caso in cui una normativa nazionale o locale, o ancora l’amministrazione aggiudicatrice interessata, a motivo del numero eccessivamente elevato di offerte che potrebbe obbligare l’amministrazione aggiudicatrice a procedere alla verifica in contraddittorio di un numero di offerte talmente alto da eccedere la sua capacità amministrativa o da poter compromettere la realizzazione del progetto a causa del ritardo che tale verifica potrebbe comportare, fissasse una soglia ragionevole al di sopra della quale si applicherebbe l’esclusione automatica delle offerte anormalmente basse. (omissis)



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