
L’esito della consultazione elettorale celebrata in Baviera lo scorso 28 settembre ha provocato esiti talmente inaspettati da indurre buona parte dei commentatori di settore ad utilizzare immagini mutuate da eventi catastrofici, quasi apocalittici: terremoto politico, slavina elettorale, tsunami dei consensi sono solo alcuni dei termini comparsi nei titoli dedicati al voto del Land. La ragione di tante iperboli è presto detta: per la prima volta dal 1966 la Christlich-Soziale Union, il partito conservatore di forte matrice cattolica, perde la maggioranza assoluta dei seggi al Landtag di Monaco: non solo, ma lo fa conseguendo il 43,4% dei suffragi, il suo peggiore risultato dal 1954 (quando ottenne il 38% dei consensi) e pur venendo dall’exploit del 2003, quando oltre sei elettori su dieci votarono per il partito dell’allora Ministerpräsident Edmund Stoiber. Che le elezioni regionali si sarebbero rivelate una debacle per la CSU, alla guida del Land con un Esecutivo monocolore ininterrottamente dal 1962, era nell’aria, ma la perdita di voti in termini di oltre 17 punti percentuali non era sicuramente pronosticabile (segue)
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