
Non si può non premettere che - come di recente ha ricordato Danilo Zolo - i gruppi umani organizzati, anche i più primitivi agli albori della storia dell’uomo, tendono a strutturarsi sulla base del binomio tra “appartenenti al gruppo” e “stranieri”. Tale tendenza, volta innanzitutto a garantire la propria sicurezza, rappresenta un istinto organizzativo “connaturato” non solo al mondo umano, ma anche a quello animale: sarà sufficiente richiamare gli studi etologici, ricordati nel recente passato proprio da Gianfranco Miglio, che hanno dimostrato come il branco di lupi si organizzi segnando i confini del proprio territorio mediante la sua delimitazione con un’urina repulsiva all’olfatto degli altri animali (segue)
N.d.r.: il presente contributo fa parte del volume P. Benvenuti (a cura di), Flussi migratori e fruizione dei diritti fondamentali, Roma, 2008.
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