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NUMERO 5 - 11/03/2009

 Il federalismo e il decentramento del giudizio amministrativo di appello

Una riflessione sulle prospettive della giustizia amministrativa in relazione alla tendenziale trasformazione nello Stato in senso federale impone, in primo luogo la necessità di dissipare ogni possibile equivoco sulla contrapposizione tra stato federale e stato regionale, o se si vuole più semplicemente, tra federalismo e regionalismo, che si soleva far risalire alla nota distinzione tra sovranità e autonomia.
Si è sempre ritenuto e insegnato che mentre lo stato regionale si presenta come unico soggetto sovrano, all’interno del quale sono costituiti enti minori, pur dotati di ampi poteri di governo, ma che non attingono alla sovranità, lo stato federale si caratterizza per la fusione in un unico stato di soggetti muniti di sovranità, che di tale posizione conservano rilevanti tratti tipici. 
Sicché qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che il processo di trasformazione dell’Italia in Stato federale, che ha mosso di recente un passo significativo con il disegno di legge sul federalismo fiscale, finirà  con l’ includere il conferimento alle Regioni di poteri legislativi in materia di giustizia, ed in particolare di giustizia amministrativa, quale area della giurisdizione più intensamente investita dal mutamento strutturale in corso, come se la potestà normativa e l’esercizio della giurisdizione costituisca un tratto insopprimibile di una entità federata.

(segue)



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