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NUMERO 6 - 25/03/2009

 Dalla svolta di Fiuggi al Popolo della libertà: le nuove frontiere della destra a vocazione maggioritaria

Con il suo ultimo congresso, Alleanza Nazionale sancisce ufficialmente l’ingresso del partito della destra italiana nel Popolo delle Libertà. Una nutrita pattuglia di delegati ha approvato all’unanimità la mozione che prevede l’unificazione con Forza Italia. In un partito plurale ed inclusivo Alleanza nazionale è chiamata a dare un contributo importante portando i valori, le identità, la storia che hanno contraddistinto il suo percorso politico.
Le posizioni di AN finiscono per mescolarsi con quelle di FI fino a raggiungere una sintesi che ha già prodotto una forte sintonia  sulle questioni centrali, a cominciare dall’economia. In questo momento di grave recessione il modello tradizionalmente preferito dalla destra, in cui lo Stato mantiene un ruolo rilevante sul mercato, riesce ad imporsi sulla visione liberista del “meno Stato più mercato”. La cultura economica dell’MSI, per alcuni aspetti ereditata dal partito di Fini, infatti, oggi si ritrova in parte nella tesi dell’economia sociale di mercato, che riesce a far convivere la libertà d’impresa con l’intervento pubblico a tutela dei soggetti più deboli e che vede in Tremonti uno dei più convinti sostenitori.
Anche con riferimento alle questioni eticamente sensibili il grado di coesione raggiunto dai leader dei due partiti rappresenta un punto di forza, che fa ben sperare per il futuro del neonato partito. In questa prospettiva va letta la recente convergenza tra Presidente del Consiglio e Presidente della Camera nel condividere le critiche mosse dai 101 parlamentari del Pdl al c.d. “pacchetto sicurezza” ed, in particolare,  alle ronde e all’obbligo di denuncia da parte dei medici dell’immigrato irregolare che ricorra a prestazioni sanitarie.

(segue)


+ Il discorso di Gianfranco Fini al congresso di An



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