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NUMERO 8 - 22/04/2009

 La sentenza Pirate Bay

Il 17 aprile scorso a Stoccolma i quattro responsabili di Pirate Bay, uno dei maggiori siti di scambio di file via internet al mondo, sono stati condannati a un anno di prigione per complicità nella violazione di diritti d'autore. Sul sito di Pirate Bay è possibile trovare i dettagli della sentenza con i commenti degli imputati e dei loro avvocati.
Il tribunale - accogliendo in parte la richiesta dell'accusa - ha condannato il sito a versare 2,7 milioni di euro di danni e interessi all'industria del disco, del cinema e dei videogiochi. I colossi dell'entertainment, dalla Sony alla Warner Bros, avevano chiesto 106 milioni di euro di risarcimento e interessi per le perdite causate dalle decine di milioni di download illegali effettuati tramite il sito.
Da notare che il sito non memorizza i contenuti illegali, ma semplicemente "indicizza" (memorizza gli indirizzi) i contenuti che restano nei computer degli utenti. Da questo punto di vista il sito funziona come una sorta di "motore di ricerca" per contenuti diffusi dagli utenti.
La Corte ha motivato la sentenza affermando che i condannati erano "a conoscenza che sul sito venga scambiato materiale protetto da copyright". La pena di un anno di carcere è quindi giustificata "dall'estesa accessibilità" del portale e "dal fatto che l'operazione sia stata condotta in modo organizzato per scopi commerciali". Il sito ha infatti raggiunto i 22 milioni di utenti in tutto il mondo e recentemente, non senza polemiche interne, il sito aveva iniziato ad accettare pubblicità, ottenendo quindi dagli accessi un beneficio economico.

(segue)



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