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NUMERO 18 - 23/09/2009

 L'efficienza nella produzione del diritto. Primi spunti per una riflessione giuseconomica.

L’idea più innovativa e dirompente, rispetto agli schemi dell’analisi economica di derivazione neoclassica, è che l’attività di scambio comporta degli elevati costi di transazione, sia che si tratti di scambio politico, sociale o economico. In questa prospettiva è divenuta sempre più chiara quale fosse l’incidenza dei vincoli istituzionali sui costi di transazione e, in definitiva, quale fosse il ruolo giocato dall’ambiente istituzionale nel determinare la struttura degli incentivi e dei costi dell’agire individuale e collettivo. E’ così che gli economisti hanno integrato le istituzioni nei loro modelli teorici e una questione fondamentale per tutte le economie è divenuta quella di costruire e dotarsi di istituzioni efficienti che riducano i costi di transazione egarantiscano l’applicazione (enforcement) dei diritti di proprietà, dando certezza agli scambi. Da queste considerazioni nasce e si sviluppa la law and economics, che pone al centro della propria analisi il tema dell’efficienza delle norme giuridiche. Alla base di un simile approccio vi è l’idea che le norme giuridiche debbano essere valutate in base agli incentivi che stabiliscono ed alle modifiche che, in risposta a quegli incentivi, inducono nel comportamento dei soggetti da esse direttamente o indirettamente contemplati... (segue)



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