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NUMERO 25 - 30/12/2009

 Il Senato USA è pronto ad approvare la riforma sanitaria. Scompare la public option, ma la si concretizza per via indiretta

Con il discorso del 9 settembre 2009 tenuto da Barack H. Obama al Congresso americano è iniziato l’iter legislativo della riforma sanitaria dallo stesso proposta e fortemente sostenuta. Un percorso, per certi versi, celere. Per altri, alquanto complesso, stanti gli interessi in gioco, pubblici e privati, naturalmente contrapposti in una economia a struttura capitalistica consolidata, come quella statunitense. Una diversità di ruoli, rappresentati, da una parte, dai cittadini completamente sprovvisti di qualsivoglia copertura dell’assistenza sanitaria e, dall’altra, dalle lobby economiche caratteristiche, in primis quelle delle compagnie di assicurazione private, delle industrie farmaceutiche e di prodotti medicali, molto incidenti nelle scelte della politica, che hanno fatto di tutto per ritardare e ostacolare il cammino parlamentare del progetto presidenziale.
 Da subito, quattro disegni di legge all’attivo, depositati al Congresso: tre alla Camera dei Rappresentanti e uno al Senato. Tra gli atti preparatori e propedeutici all’esame parlamentare, ha assunto un significativo rilievo l’approvazione da parte della Commissione finanze del Senato, intervenuta il 13 ottobre 2009, del progetto predisposto dal suo presidente Max Baucus...
(segue)



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