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NUMERO 10 - 19/05/2010

 Il problema delle norme interne contrastanti con il diritto dell'unione non immediatamente efficace fra rimedi interni ed eurounitari

La recente Corte cost. 25 gennaio 2010 n.28 è destinata a lasciare il segno per più ordini di ragioni che si cercherà qui di evidenziare.
Da parte di chi scrive le successive riflessioni si orienteranno sul tema che per la prima volta in modo diretto -e non a mo’ di obiter dictum  o di proposizione funzionale alla ricostruzione sistematica dei rapporti fra fonti interne e diritto dell’Unione europea - la Corte delle leggi, fuori dal diverso ambito dei giudizi in via principale, ha affrontato in modo esplicito, tanto da giungere ad una pronunzia caducatoria di una disposizione interna ritenuta in palese contrasto con una direttiva comunitaria non dotata di efficacia self executing.
L’indagine sarà ampliata alla quasi coeva decisione della Corte di Giustizia che, qualche giorno prima- e precisamente il 19 gennaio 2010 - affrontava anch’essa una vicenda nella quale era in gioco la questione dell’efficacia di una direttiva all’interno di un rapporto interprivato non correttamente trasposta, proprio per evidenziare i tratti – solo in parte comuni- degli orientamenti espressi dal giudice di Lussemburgo e da quello costituzionale -... (segue)



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