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NUMERO 13 - 30/06/2010

 Il giudice e il crocifisso

Il dibattito giudiziario europeo, meno quello nazionale, è fortemente influenzato dalla disputa sul crocifisso, diventato parte in causa (è il caso di dirlo) in quanto … parlerebbe troppo. Dopo duemila anni torniamo dunque al punto di … partenza!
In vista della pronuncia della Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo, che terrà la sua prima udienza il prossimo 30 giugno 2010, si torna a riflettere sul tema alla luce della nota sent. della II Sez. nella causa Lautsi vs Italia del 3 novembre 2009, rispetto alla quale il Governo aveva presentato ricorso il 29 gennaio 2010.
Il fatto è ormai noto: in sintesi, la madre di due studenti minorenni di una scuola pubblica di Padova aveva preteso l’eliminazione dalle aule scolastiche di una scuola pubblica dei crocifissi che vi erano collocati, sulla base del principio di laicità dell’educazione scolastica, come risvolto del principio di laicità dello Stato e del principio d’imparzialità dell’amministrazione. La Corte costituzionale, adita in pendenza di ricorso davanti al TAR di Venezia, con ord. 15 dicembre 2004, n. 389, si era dichiarata incompetente a conoscere della legittimità di un atto non legislativo, quale quello che regolamentava l’esposizione del crocifisso, risalente addirittura allo statuto albertino, che dichiarava all’art. 1 la confessionalità dello stato sabaudo... (segue)



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