L’esito delle elezioni che si sono svolte in Belgio lo scorso 13 giugno per il rinnovo della Camera e del Senato federale hanno consegnato all’Europa l’immagine di un Paese ormai irrimediabilmente diviso, segnando in definitiva il punto di arrivo di una crisi, aperta ormai da alcuni anni, di quel “laboratorio d’Europa” del federalismo che non aveva mancato di destare, anche per la complessità istituzionale e per l’originalità che lo contraddistingue, l’interesse di studiosi e operatori. Il modello di federalismo belga, a un tempo complesso e certamente diverso da forme di federalismo altrove presenti - non solo per la struttura che lo caratterizza, ma anche per il processo singolare che dall’unità aveva condotto alla attuale disarticolazione in Regioni e Comunità, entrambi presenti all’interno dello Stato federale – era sembrato, infatti, idoneo a consentire che le distinte identità linguistiche, etniche e culturali presenti l’una a fianco all’altra nel piccolo territorio del Belgio potessero trovare un’armoniosa composizione... (segue)