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NUMERO 23 - 15/12/2010

 Il diritto di iniziativa dei cittadini europei (ECI) e la democrazia partecipativa nell'Unione Europea: prime riflessioni

Si è già avuto occasione di riflettere sulla questione democratica in rapporto al processo di integrazione comunitaria e soprattutto sulle previsioni del nuovo art. 11 TUE, attraverso il quale l'Unione europea prova a istituzionalizzare forme di partecipazione democratica, al di là di quella rappresentativa (da ultimo: G. Allegri 2009 e V. Cuesta Lopez 2010).

In particolare l'art. 11 TUE riconosce al suo primo paragrafo un generale diritto di pubblicità delle opinioni dei cittadini e delle associazioni rappresentative, “in tutti i settori di azione dell'Unione”; quindi al secondo paragrafo si rende vincolante per tutte le istituzioni dell'Unione il “dialogo aperto, trasparente e regolare con le associazioni rappresentative e la società civile”. Al terzo paragrafo si afferma che la Commissione “procede ad ampie consultazioni delle parti interessate” per “assicurare coerenza e trasparenza delle azioni dell'Unione”. Ma è il quarto paragrafo che definisce il quadro di azione dell'iniziativa dei cittadini europei (European Citizens' Initiative – ECI):

 Art. 11, par. 4 TUE “Cittadini dell'Unione, in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero significativo di Stati membri, possono prendere l'iniziativa d'invitare la Commissione europea, nell'ambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dell'Unione ai fini dell'attuazione dei trattati”...(segue)

 



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