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NUMERO 24 - 29/12/2010

 Aldo M. Sandulli e il suo contributo alla certezza del diritto e alla unificazione ordinamentale

Non posso che iniziare ringraziando, sia per il riconoscimento in se, sia soprattutto perché si tratta di un premio intitolato ad Aldo Sandulli, e non è una formula di stile, come ben comprendono coloro che conoscono quale fosse l’affectio al limite della venerazione che avevo per il Professore. Le ragioni sono molteplici. Anzitutto il grande Maestro unanimemente riconosciuto per meriti scientifici insigni che in via molto molto transitiva ricadono sul premiato, e su tali meriti non è certo il caso di dilungarsi. Del resto in un convegno organizzato a 20 anni dalla scomparsa tutta la iurisprudentia pubblicistica italiana ha avuto modo di ricordare, e da molteplicissime angolazioni, la profondità e la attualità del suo pensiero giuridico (v. il volume Aldo M. Sandulli, Attualità del pensiero giuridico del Maestro, Milano 2004).  In secondo luogo un legame determinato dal fatto che ho coltivato, seppur con risultati che hanno raggiunto soglie molto meno elevate di profondità e di raffinatezza, una serie di interessi scientifici comuni con il Maestro, quali in primis il diritto urbanistico ed edilizio, le tematiche di ordine costituzionale della pubblica amministrazione, la disciplina costituzionale della proprietà privata, la responsabilità e il silenzio della pubblica amministrazione...

(segue)



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