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NUMERO 1 - 12/01/2011

 L'attuazione del federalismo fiscale. Qualche incidente interpretativo e gli emendamenti della Conferenza Unificata

Il migliore auspicio per il 2011 è che si possano realizzare e/o completare quelle riforme strutturali indispensabili per conseguire la qualità delle prestazioni della pubblica amministrazione a tutti i suoi livelli, per rilanciare concretamente l’economia e mettere, dunque, al riparo il Paese dai disastri prodotti sino ad oggi, sia in termini di mancato contenimento dei deficit correnti che di determinazione del debito pubblico. Due obiettivi, questi ultimi, pretesi dall’Unione Europea, che ha peraltro respinto ogni ipotesi di europeizzazione, ancorché parziale, dei debiti pubblici, rinviando il compito ai singoli Stati membri di ricercare soluzioni economiche esclusivamente nell’ambito delle politiche interne. Si profilano, pertanto, all’orizzonte sacrifici consistenti a carico della collettività nazionale che, si pretende, siano controbilanciati dal necessario processo di moralizzazione della politica e del governo delle spesa pubblica, entrambi penalizzanti per l’economia, anche privata, e per lo spessore quali-quantitativo delle prestazioni/servizi da rendere ai cittadini, fino ad oggi mortificati in tal senso.
 L’anno appena finito non è stato affatto positivo al riguardo, seppure si è caratterizzato per l’approvazione sul filo di lana (22 dicembre) del decreto legislativo che reca il nuovo Codice dell’amministrazione digitale, che supera quello varato nel 2005 (n.82/05), e per la doverosa accelerazione del processo di definizione della riforma della finanza pubblica e del sistema tributario... (segue)



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