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NUMERO 2 - 26/01/2011

 Governo, giudici e militari: come cambia l'equilibrio tra poteri in Turchia alla luce del referendum del 12 settembre 2010

La Turchia si trova a vivere un momento cruciale della propria storia. Il risultato del referendum del 12 settembre 2010 rappresenta una svolta per la democrazia turca.
Il voto popolare ha dato il via libera, con il 58 per cento di voti favorevoli, a una radicale revisione della Carta approvata l’indomani del golpe militare del 12 settembre 1980. Con la modifica di 26 articoli, di cui due transitori, su 177 l’impianto complessivo dell’ordinamento ne è uscito profondamente trasformato.
Da un punto di vista politico si è trattato di una vittoria, anche se non solo, del Governo guidato da Recep Tayyip Erdoğan, mentre i contropoteri rappresentati dall’opposizione parlamentare e dai vertici delle Forze armate ne sono usciti ridimensionati.
L’esito del voto popolare sembra aver quindi segnato l’apertura di un nuovo capitolo nei rapporti di forza tra i poteri dello stato con una ridefinizione completa degli equilibri istituzionali e la marginalizzazione, forse definitiva, dei militari, vero convitato di pietra della storia repubblicana turca. Equilibri che si erano consolidati ed evoluti nel corso degli ultimi ottant’anni e che val la pena ripercorrere prima di procedere a un’attenta analisi dell’attualità... (segue)
 
 



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