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NUMERO 13 - 29/06/2011

 Turchia: Erdogan trionfa, ma manca il plebiscito. La riscrittura della Costituzione passerà attraverso una mediazione

C’è sempre il numero dodici che ritorna nella storia recente della Turchia a scandirne i momenti cruciali. Il 12 settembre del 1980 un golpe militare mise bruscamente fine all’esperienza della Seconda repubblica, esattamente trenta anni dopo un referendum confermativo di modifica di quella Costituzione, che del colpo di stato è il frutto più longevo essendo stata ratificata dal voto popolare il 7 novembre 1982, ha aperto una nuova era nell’equilibrio istituzionale del paese. Un equilibrio che vede sempre più al centro la figura di Recep Tayip Erdoğan, attuale Primo ministro con non troppo nascoste ambizioni presidenziali. A nove mesi di distanza dall’approvazione referendaria della radicale riforma, ben 26 articoli su 177 della Carta fondamentale, il 12 giugno del 2011, Erdoğan e il suo Partito giustizia e sviluppo (Adalet ve Kalkınma Partisi – AKP) sono stati confermati alla guida del paese per la terza volta consecutiva.  La maggioranza è stata schiacciante: un elettore su due ha votato per l’AKP... (segue) 



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