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FOCUS - Osservatorio sui simboli politici

 Tribunale, Roma, Ordinanza del 19/04/2002, in tema di pretesa sopravvivenza di associazione politica e di titolarità e uso dei suoi segni distintivi (Dc-Duce e altri c. Cdu e Udc, g.d. Vannucci)

Se il preteso rappresentante di un'associazione politica afferma all'interno di un procedimento cautelare di vantare diritti sul nome e sull'emblema della stessa associazione (diritti che siano incompatibili con quelli di cui si dichiarano titolari altri soggetti), ma egli fonda le proprie pretese su presupposti sostanzialmente coincidenti a quelli affermati all'interno di un altro procedimento ante causam, all'interno del quale sia stata emessa un'ordinanza cautelare che lo ha visto soccombere, l'istanza cautelare non può essere accolta.
La decisione di un partito di consentire al suo segretario politico di costituire una nuova associazione politica che nel contrassegno utilizzi anche il proprio simbolo, pur essendosi impegnato in una transazione con altro soggetto a impedire che altri in futuro ne facciano uso (e senza ottenere l'assenso di detto soggetto contraente), può costituire violazione di quell'obbligazione, ma non giustifica l'adozione di un provvedimento cautelare a favore di detto soggetto se questi non utilizza più il simbolo o non intende utilizzarlo in seguito.



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