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NUMERO 3 - 08/02/2012

 Leggere 'Il Filangieri' per impostare bene le riforme. Decisivo il sistema elettorale, ma non adatto quello tedesco

Il quaderno 2010 della rivista "Il Filangieri" edito da Jovene, dal titolo "Governare le democrazie. Esecutivi, leader e sfide", si presta in modo particolarmente utile a impostare il dibattito sulle riforme istituzionali per il 2012. La parte prima, con contributi di Lippolis, Fabbrini, D'Alimonte, Barbera, Lupo, Salerno e Cintioli e' dedicata a "Governare l'Italia". La seconda, "Il Governo visto dall'interno", comprende quattro interventi: Catricala', De Joanna, Pajno e Traversa. La terza, "Governare le democrazie occidentali", e' introdotta da Orsina e sviluppata da Meny, Webb, Poguntke, Cain, Keppel e Amato. Lippolis segnala le ragiini per le quali i Governi hanno acquisito nel '900 la centralita' nelle grandi democrazie: l'incremento delle finalita' dello Stato, il ruolo dei media, le forme di cooperazione come l'Unione europea sono tra gli elementi chiave che hanno favorito gli esecutivi, in quanto piu' capaci di decisioni tempestive e dettagliate. Cio' non significa che essi siano divenuti onnipotenti. Infatti buona parte di quegli stessi fenomeni hanno comunque posto nuovi limiti: ad esempio l'integrazione europea ha anche creato vincoli significativi su varie policies e le nuove finalita' dello Stato hanno anche provocato maggiori spinte lobbystiche. In Italia questa centralita' e' stata attutita dal particolare sistema dei partiti, che ha combinato la conventio ad exclundum verso il Pci con una conventio ad includendum su varie scelte... (segue)



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