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Proviamo ad essere ottimisti. Ipotizziamo che il governo Monti riuscirà a risolvere la crisi di credibilità dell'Italia in Europa e di fronte ai mercati finanziari mondiali, innescando nel nostro paese positivi fenomeni di risparmio della spesa pubblica, inserendo liberalizzazioni significative che vadano a colpire aree troppo protette della nostra società, intervenendo in modo sostanziale su mercato del lavoro, strumenti di sicurezza sociale, pensioni. E ipotizziamo anche che Monti - nella permanente difficoltà di tutti i partner europei - riuscirà a mandare ancora più avanti, finalmente verso un punto di non ritorno, il federalizing process europeo, durato comunque poco più di cinquanta anni a fronte dei cento anni degli Stati uniti d'America. Ma per mettere in sicurezza i successi di questa fase e mantenere l'Italia in Europa, bisogna dotarsi di una macchina istituzionale più efficiente di quanto tradizionalmente è quella italiana... (segue)
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