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NUMERO 5 - 07/03/2012

 Il territorio ed il modello di governo “a rete”. Linee per una riforma delle istituzioni locali.

La recentissima proposta di legge unitaria, presentata da Enrico La Loggia (PDL), Walter Vitali (PD) e Linda Lanzillotta (API), circa l’abolizione delle Province come livello istituzionale di governo tra Comuni e Regioni e la loro trasformazione in un soggetto amministrativo che sia diretta espressione dei Comuni ovvero una sorta di “agenzia intercomunale multi-servizi”, rappresenta un modo di affrontare il problema della riforma del governo locale certamente meritorio (sotto il profilo del complessivo significato politico dell’intesa raggiunta tra le forze che sostengo il governo Monti). Al contempo, però, lascia molto perplessi per il merito delle soluzioni propugnate, tutte di natura economicistica e gestionale. Senza il dovuto respiro di carattere istituzionale. Che, invece, dovrebbe rappresentare il criterio-guida per realizzare finalmente una adeguata attuazione del rinnovato titolo V della Costituzione. Per concordare su quanto ora detto, il punto dal quale bisogna partire è la constatazione quasi unanime che oggi, nel governo locale, nulla funziona. Non funziona la democrazia, piegata da partiti dal profilo personale a perseguire interessi particolari di gruppi, lobby e caste varie. E sono completamente latitanti l’efficienza, l’efficacia e l’economicità nel funzionamento della macchina organizzativa che, ormai, vive più per se stessa che per i servizi che deve fornire alla Comunità... (segue)



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