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di Carlo Iannello
Dallo Stato erogatore all’impresa privata, ossia dai diritti di cittadinanza ai diritti «individuali» del cliente
Nel corso degli ultimi due decenni, le politiche di privatizzazione e di liberalizzazione dei grandi servizi pubblici nazionali si sono realizzate pressoché compiutamente. Per quanto riguarda il settore dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, politiche analoghe sono state portate avanti con determinazione da parte della legislazione dell’ultimo decennio, ma al momento il processo non si è ancora del tutto concluso, in quanto l’apertura al mercato a livello locale ha incontrato molte difficoltà. Da un lato, infatti, l’assetto naturalmente monopolistico di molti servizi locali (nei quali non si sono avuti i medesimi progressi tecnologici che hanno caratterizzato il settore, ad esempio, delle telecomunicazioni) hanno ostacolato l’attuazione delle recenti riforme, dall’altro, la molteplicità dei livelli di governo che hanno a vario titolo competenza in materia ha indubbiamente reso più complesso il processo. Inoltre, nel corso degli ultimi tempi, queste politiche sono state sempre più spesso oggetto sia di ripensamenti critici sia dell’ostilità dell’opinione pubblica, come dimostrato, ad esempio, dall’esito dei referendum abrogativi del giugno 2011 sulla legislazione che disciplinava appunto i servizi pubblici locali, imponendo la loro messa sul mercato. Appare giunto pertanto il momento in cui la riflessione scientifica si dedichi allo studio degli effetti prodotti dal processo di privatizzazione dei servizi pubblici che – come osservato - si è in buona parte compiuto, avendo soprattutto riguardo ai cambiamenti che il richiamato processo ha prodotto con riferimento ai rapporti tra l’amministrazione pubblica e i cittadini. Nel corso di questi ultimi anni, infatti, l’attenzione della dottrina giuspubblicista, in materia di privatizzazione e liberalizzazione, si è soprattutto soffermata sullo studio di questi fenomeni da una prospettiva generale (ossia quella relativa alla ridefinizione dei ruoli rispettivi dello Stato e del mercato e quindi delle trasformazioni che stavano interessando l’intervento pubblico nell’encomia così come si era strutturato nel corso del XX secolo) o, in maniera a questa complementare, da prospettive particolari, di volta in volta orientate all’analisi e all’interpretazione delle singole politiche di privatizzazione e liberalizzazione (energia, trasporti, telecomunicazioni, poste, servizi pubblici locali), anche avvalendosi dell’analisi economica del diritto... (segue)
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