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di Gabriella Mazzei
La partecipazione dei parlamenti nazionali al processo legislativo europeo. Il modello britannico e il modello francese
All’indomani dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona l’Europa dei ventisette ha cambiato volto acquisendo un sovrappiù di democrazia, efficienza operativa, trasparenza, visibilità, continuità e coerenza dell’azione. Tra le molteplici e rilevanti novità - concernenti sia il riassetto istituzionale, sia la razionalizzazione dei processi decisionali, che vanno dalla scomparsa della Comunità europea e dell’architettura a tre pilastri all’affermazione dell’esclusiva personalità giuridica dell’Unione europea, dal riconoscimento dell’assoluta centralità del cittadino europeo al rafforzamento della tutela giuridica dei diritti umani e al conferimento di contenuti sostanziali, effettività e autonomia alla cittadinanza europea, dall’ampliamento dei settori d’intervento con le nuove politiche ed i nuovi obiettivi alla semplificazione dell’architettura operativa, dalle nuove modalità d’azione che accentuano la logica comunitaria rispetto a quella intergovernativa alla maggiore incisività dell’azione in ambito internazionale - si pone quella relativa ad un significativo incremento della democraticità dei processi decisionali relativi alla formazione del diritto europeo attraverso non solo l’ampliamento dei poteri del Parlamento europeo, ma anche un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali nell’ambito del processo legislativo europeo... (segue)