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di Maria Grazia Rodomonte, Andrea Luciani
La Regione Lazio alle urne
Il 24 settembre del 2012 la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini annunciava le sue dimissioni in una conferenza stampa convocata al Residence di Ripetta a seguito della grave crisi politica aperta dagli scandali sulla gestione dei fondi regionali all’interno del Consiglio della Regione Lazio. Qualche giorno prima, esattamente il 12 settembre, Francesco Fiorito, già sindaco di Anagni e capogruppo del Pdl al Consiglio regionale, veniva infatti indagato per peculato proprio nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei fondi regionali assegnati al partito. Il 27 settembre la Presidente Renata Polverini rassegna quindi le sue dimissioni e il successivo 28 settembre viene sciolto il Consiglio regionale del Lazio. Si chiude così, dopo poco più di due anni dall’inizio, la IX legislatura della Regione Lazio, tra scandali, accuse e numerose incertezze, prima fra tutte, quella relativa alla data delle elezioni. Le vicende che accompagnano la fissazione della data delle elezioni, per la complessità che le caratterizza, meritano quindi di essere in questa sede brevemente ricostruite. L’incertezza è in questo caso innescata dalla contrapposta interpretazione fornita da ex maggioranza ed ex opposizione con riferimento a quanto previsto dall’art. 5 della legge regionale del Lazio n. 2 del 2005. Secondo tale disposto, infatti, “nei casi di scioglimento del Consiglio regionale, previsti dall'articolo 19, comma 4, dello Statuto, si procede all'indizione delle nuove elezioni del Consiglio e del Presidente della Regione entro tre mesi". La Presidente regionale uscente abbraccia la tesi secondo cui l’interpretazione corretta è quella in base alla quale nei novanta giorni successivi alle dimissioni debbano essere indette le elezioni, non quella, fatta propria invece dall’opposizione, che le elezioni debbano aver luogo entro tale termine... (segue)