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NUMERO 5 - 06/03/2013

 Un deluso e due grandi sconfitti. Il risultato della coalizione di Monti

Per i moderati che si sono raccolti attorno al premier uscente Mario Monti, il voto del 24 e 25 febbraio non può certamente considerarsi soddisfacente. Come noto, la scelta di Monti, Fini e Casini era stata quella di presentarsi con una lista unica per Palazzo Madama e di correre invece separatamente, seppur in coalizione, per Montecitorio; lo tsunami elettorale cui abbiamo assistito ha prodotto l’effetto di fermare la lista Con Monti per l’Italia al 9,1% dei consensi, per un totale di 18 seggi, al Senato, e la coalizione composta dalla lista Scelta Civica con Monti per l’Italia, Udc e Fli, al 10,5%, corrispondenti a 45 seggi della Camera dei deputati. In entrambi i rami del Parlamento, dunque, la soglia di sbarramento per partecipare alla redistribuzione di seggi è stata superata, ma di misura. Se è vero che – come ha dichiarato lo stesso Monti – il risultato conseguito dalla sua lista civica deve considerarsi comunque un buon traguardo per una formazione appena costituitasi (“In 50 giorni abbiamo avuto oltre 3 milioni di elettori” ha dichiarato alla stampa), è però innegabile che le aspettative erano molto maggiori e che, in particolare al Senato, l’obiettivo (mancato) era quello di essere determinante per la formazione di una maggioranza... (segue)



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