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NUMERO 9 - 01/05/2013

 Il Parlamento al tempo della crisi. Alcune considerazioni sulle prospettive di un nuovo bicameralismo

La presente analisi resterà circoscritta alla individuazione ed alla disamina delle esigenze, di carattere politico, istituzionale e, più strettamente, giuridico, che richiedono, per una loro compiuta soddisfazione, una revisione dell’assetto ordinamentale del Parlamento, quanto a composizione, funzionamento e ruolo istituzionale. Procederemmo, quindi, alla preliminare identificazione delle criticità dell’attuale regime costituzionale del Parlamento ed alla coerente, e conseguente, enucleazione degli obiettivi che una sua riforma dovrà conseguire. Lo scrutinio dell’inefficienza della vigente disciplina delle Assemblee legislative sarà, in particolare, condotto sulla base di una ricognizione dell’iter di approvazione delle leggi di conversione dei decreti legge deliberati dal Governo Monti. Tenteremo, segnatamente, di dimostrare la tesi secondo la quale, nei periodi in cui la crisi finanziaria si manifesta con accenti più acuti, le regole di funzionamento del Parlamento (per come cristallizzate in Costituzione) vengono (di fatto) eluse (anche se non manifestamente violate), in ragione della preminente esigenza politica di ottenere l’approvazione, in tempi certi e celeri, delle norme necessarie a fronteggiare l’emergenza. Concluderemo, quindi, segnalando la necessità che l’assetto ordinamentale del Parlamento venga riformato, in modo da restituire ad esso quella centralità decisionale che gli compete (in un sistema ancora parlamentare) e da scongiurare quelle forzature procedurali che, nello scorcio della scorsa legislatura, ne hanno (troppo spesso) mortificato il ruolo istituzionale (in particolare, nei rapporti con il Governo)... (segue)



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