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di Giorgio Santacroce
L'arbitrato: un'altra strada
Parto da un dato di comune acquisizione. Lo snodo di collegamento tra giustizia ed economia passa dalla manutenzione del processo civile. Ciò emerge a chiare lettere, tanto per citare un recente dato normativo, dall’art. 54 del decreto c.d. sviluppo del 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge n. 134 del 2012, che apre il capo VII, contenente “ulteriori misure per la giustizia civile”, rendendo evidente che certe iniziative (come la previsione di un filtro di ammissibilità dell’appello civile) sono, nelle intenzioni del legislatore, funzionali al raggiungimento di un obiettivo di politica economica, che è quello di farne delle “misure urgenti per la crescita del Paese”. Purtroppo esiste una vistosa sproporzione del numero delle cause civili in entrata rispetto alla capacità di smaltirle, sia per la sopravvenienza di sempre nuove tutele (si pensi alle materie dell’antitrust e delle class action, al riconoscimento e alla revoca dello status di rifugiato politico, ai nuovi risvolti del diritto di famiglia, come l’affido condiviso, l’amministrazione di sostegno, l’equiparazione dei figli di persone non sposate ai figli nati in costanza di matrimonio, ecc.), sia per un incremento progressivo e inarrestabile della domanda di giustizia. Nella giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo, non si manca di evidenziare che ormai spetta sempre più ai giudici – senza che per questo si debba accusarli di indebite invasioni di campo o di esercitare un’illegittima supplenza legislativa – “risolvere le più gravi e difficili questioni di diritto civile poste dal cambiamento dei costumi, dalla scienza e dalla tecnica” (come i temi “eticamente sensibili” e quelli che rientrano più in generale nella bioetica). Questo – si spiega - non è l’effetto di distrazioni o ritardi del legislatore, ma del fatto che la vita propone ormai una molteplicità di situazioni sempre nuove e sempre variabili, che nessuna legge può cogliere e disciplinare nella loro singolarità, in un inseguimento continuo e irraggiungibile... (segue)
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