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NUMERO 12 - 12/06/2013

 Presentazione del volume di Marcantoni e Baldi 'Regioni a geometria variabile. Quando, dove e perché il regionalismo funziona'

Vorrei sottolineare 5 punti: due di ricostruzione e di consenso, due di critica puntuale sugli aspetti e uno di prospettiva. Il volume e' un inno al federalismo differenziato. Un principio che nel nostro ordinamento, oltre alle Regioni a Statuto speciale, si e' poi teoricamente allargato a tutte, sia pure al momento senza conseguenze pratiche, col terzo comma dell'art. 116 che intende applicare cosi' i principi di sussidiarieta' (dato che una Regione piu' efficiente puo' gestire di piu') e di uguaglianza (trattare in modo diverso situazioni diverse). Ovviamente cio' puo' avvenire entro vari limiti di materie, ovvero quelle concorrenti nonche' giustizia di pace, norme generali sull'istruzione, tutela dell'ambiente e dei beni culturali, con una sorta di negoziato su iniziativa delle Regioni, con parere non vincolante degli enti locali e una legge votata dalle Camere a maggioranza qualificata. Una logica che non difende quindi le autonomie speciali come un'isola intoccabile, ma che consente a tutte di muoversi in tale direzione facendo tutte i conti con la sostenibilita' finanziaria. Nessuna rendita di posizione, ma sfida, come richiamava De Gasperi alla Costituente il 29 gennaio 1948 (il suo secondo intervento dopo quello sull'art. 7) a partire dalla vostra regione a dimostrare "di essere migliori della burocrazia statale" con "un'amministrazione piu' forte che costi meno"... (segue)



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