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NUMERO 16 - 07/08/2013

 Le fonti di energia tra gestione precauzionale e diritto giurisprudenziale

Da tempo la dottrina amministrativistica segnala la correlazione tra governo dell’energia e tutela della salute e dell’ambiente. Obiettivo del presente studio è quello di contribuire alla riflessione sulle relazioni tra salute, ambiente e governo dell’energia in contesti caratterizzati (non già da “certezze” sui danni ma) dall’incertezza della scienza. La teorizzazione della «società del rischio» si fonda sulla diretta correlazione tra un sistema industriale incentrato sulla ricerca scientifica applicata e la produzione di rischi per la salute umana e per l’ambiente; rischi assunti involontariamente dai cittadini in contrapposizione con l’assunzione volontaria del rischio d’impresa. La scienza tende a perdere la sua autonomia, confondendosi con la tecnica, e al contempo fallisce nel fornire certezze sul modo di affrontare e neutralizzare i rischi da essa stessa (più o meno direttamente) generati. Si tratta di rischi che, non a caso, la dottrina giuridica ha definito «da ignoto tecnologico» (o «da incertezza scientifica»). Gli esempi sono innumerevoli e i vari profili del governo dell’energia (dalla realizzazione ed esercizio di impianti per la produzione di energia alla trasmissione dell’energia quale passaggio intermedio tra produzione e distribuzione) rappresentano un importante banco di prova nella gestione di questi rischi: rigassificatori, impianti di energia elettrica dotati di particolare potenza... (segue)



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