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FOCUS - La nascita dei governi

 Governo Andreotti II: il ritorno al centrismo

Dopo il primo scioglimento anticipato del Parlamento nell’era repubblicana e l’instaurazione del primo governo Andreotti (monocolore DC, minoritario, che restò in carica, di fatto, solo per le elezioni), la tornata elettorale del 1972 era considerata decisiva. Nei giornali dell’epoca si poteva leggere che era “la prova elettorale più criticata dal 1948” e il New York Times definì quelle elezioni “l’esame più critico di questi 25 anni”. Alcuni ritenevano che le elezioni anticipate fossero utilissime a tutti i maggiori partiti, per far slittare il referendum sul divorzio: sia la DC sia il PCI non erano pronti. La DC doveva bloccare l’emorragia a destra dei suoi voti e la campagna elettorale fu in questo senso. La strategia missina dell’epoca stava avendo effetto, e stava attraendo pezzi importanti di elettorato democristiano: a sostegno del Movimento Sociale Italiano si erano schierati Giovanni De Lorenzo, deputato monarchico ed ex comandante dei Carabinieri, Gino Birindelli, comandante delle forze navali Nato nel sud Europa, Mario Nastri, comandante di fregata e molti altri personaggi di spicco. Tanto è vero che era molto nota all’epoca la frase “gli unici a sventolare il tricolore sono i missini”, visto che ormai la DC sembrava essere venuta meno alla sua funzione di diga contro i comunisti. Secondo la DC bastava far “squillare le trombe per far tornare gli elettori democristiani delusi alla loro casa naturale”. E Andreotti era il personaggio perfetto per cercare di calamitare questi voti. Le elezioni si svolsero il 7 maggio 1972 e la società e la politica erano preoccupate. “Vi sarebbe stato pericolo grave, se l’elettorato si fosse spostato a destra o a sinistra”, e alcuni consideravano la tornata elettorale “decisiva per il destino di una generazione"... (segue)



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