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NUMERO 18 - 11/09/2013

 L’integrazione degli stranieri extracomunitari alla luce delle più recenti decisioni della Corte costituzionale

Due recenti pronunce della Corte costituzionale hanno riportato di attualità un tema già variamente affrontato dalla dottrina e dalla giurisprudenza, ossia quello del sostegno alle politiche di integrazione degli stranieri extracomunitari. Si tratta delle sentenze n. 2 del 18 gennaio 2013 (che interviene su varie disposizioni della legge della Provincia di Bolzano n. 12 del 28 ottobre 2011 in materia di integrazione degli stranieri) e n. 40 del 15 marzo 2013 (in materia di concessione di pensioni e indennità civile a stranieri e apolidi), interpretabili come decisi passi avanti nella tutela e garanzia dei diritti degli extracomunitari sul territorio nazionale e regionale. Le due decisioni, infatti, interessando sia discipline decentrate (come nel primo caso) che disposizioni statali (come nel secondo caso), tendono a sottolineare alcuni dati di fatto ormai non più trascurabili. In primo luogo, che la regolazione a livello centrale del fenomeno migratorio non possa trovarela propria espressione principale esclusivamente in politiche di sicurezza e di ordine pubblico, dovendosi valorizzare anche quelle pratiche dirette a favorire un’integrazione e un’inclusione effettiva dei soggetti stranieri presenti sul territorio. Considerato il carattere sfuggente di queste due nozioni, risulta allora essenziale verificare gli indirizzi seguiti dalla giurisprudenza costituzionale, in base ai quali non vi possono essere distinzioni tra cittadini e stranieri con riferimento al nucleo irriducibile dei diritti fondamentali (come stabilito nella sentenza n. 252 del 2001) e per quelli diretti al soddisfacimento dei “bisogni primari” della persona umana (come stabilito nella sentenza n. 187 del 2010)... (segue)



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