
La recente composizione giurisprudenziale del dibattito dottrinario sorto intorno alla novella legittimazione a ricorrere attribuita all’AGCM dall’art. 21 bis l. 287/1990 ha evidenziato alcune criticità laddove il TAR Lazio, nell’escludere la procedibilità/ammissibilità di un ricorso diretto, si è trovato a dover bilanciare l’interesse dell’Autorità ad ottenere una tutela giurisdizionale piena ed effettiva con la contrapposta esigenza di mantenere integra la ratio legis dell’intervento normativo, teso in primo luogo a favorire una risoluzione precontenziosa del conflitto tra Amministrazioni. Su tali premesse l’elaborato si propone, a partire dall’illustrazione di un caso concreto, di verificare se dal sistema di poteri delineato dalla legge antitrust (con specifico riferimento al potere di segnalazione di cui all’art. 21) possa ricavarsi una interpretazione evolutiva suscettibile - al ricorrere di determinate circostanze - di risolvere in modo più soddisfacente il rilevato conflitto d’interessi... (segue)
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Giurisprudenza - Italia - Consiglio di Stato -
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