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NUMERO 2 - 22/01/2014

 La riforma elettorale alla luce della sent. 1/2014

+ Corte cost., sent. n. 1 del 2014

Dobbiamo ormai prendere le mosse dalla sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale; come tutte le pronunce giurisdizionali è criticabile e può essere criticata - e lo è stata anche nettamente - ma è da lì che - non solo giuridicamente, ma anche politicamente - dobbiamo partire. Non solo per il contenuto, ma anche per la profonda innovazione processuale che ha introdotto relativamente alla possibilità di adire l'organo di giustizia costituzionale, anche in relazione alle leggi elettorali, che non possono più costituire una "zona franca" dell'ordinamento sottratta al controllo di costituzionalità. Ciò vuol dire che, ormai, la questione della legittimità costituzionale delle leggi elettorali, come è arrivata una prima volta, può arrivare ancora, una seconda, una terza, una ennesima volta, con lo stesso rimedio dell'azione di accertamento del diritto, di fronte alla Consulta (per inciso, una volta superato il limite dell'ammissibilità, spetterà al giudice adito anche effettuare una preliminare valutazione di non manifesta infondatezza: il che aprirà la strada alle molteplici interpretazioni dei giudici comuni, di primo e di secondo grado, circa la costituzionalità dei sistemi elettorali). Rimane poi sempre ferma la strada della Corte Edu, adita anche in questo caso, pur se con risultati negativi... (segue)



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