stato » dottrina
-
di Luigi Viola
Obiezione di coscienza 'di massa' e diritto amministrativo
Un recente articolo apparso sui Materiali per una storia della cultura giuridica ha riportato l’attenzione su alcune problematiche connesse all’istituto dell’obiezione di coscienza ed in particolare, sulle modificazioni e sugli effetti disfunzionali che possono derivare dal massiccio ricorso all’obiezione di coscienza da parte del personale amministrativo cui è riconosciuto l’importante diritto. In realtà, la problematica non è nuova, ma, negli ultimi tempi sono intervenute due novità che hanno riportato l’attenzione su questo aspetto “più nascosto” dell’obiezione di coscienza; la prima, è costituita dalla pubblicazione, nell’ottobre del 2012, della Relazione del Ministro della Salute sull’attuazione della l. 22 maggio 1978, n. 194, nel periodo 2011-2012 (dati che hanno evidenziato la presenza di una percentuale di obiettori di coscienza pari al 69,3 % dei ginecologi, al 50,8 % degli anestesisti ed al 44,7 % del personale non medico); la seconda, dalla decisione dell’ONG International Planned Parenthood Federation European Network e della C.G.I.L. di presentare due reclami avanti al Comitato europeo per i diritti sociali del Consiglio d’Europa (che ha già dichiarato ricevibile il primo) finalizzati a censurare <<la mancata garanzia, da parte della legge 194, del diritto all’interruzione volontaria della gravidanza…..per le donne, con conseguente violazione del diritto alla protezione della salute (art. 11) e del diritto a non essere discriminate (all. E), sanciti nella Carta sociale Europea>>. In termini più generali, viene pertanto da interrogarsi su quali siano le conseguenze della presenza di un ricorso percentualmente massiccio all’obiezione di coscienza sulla libertà di scelta dei non obiettori e sulle esigenze connesse alla garanzia all’utenza di un diritto/servizio pubblico da parte della struttura pubblica; immediatamente dopo, l’interrogativo che origina da questo nuovo approccio alla problematica è costituito dai mezzi che l’ordinamento giuridico può legittimamente utilizzare per garantire l’effettività della prestazione/esercizio del diritto in una situazione di massiccio ricorso all’obiezione di coscienza da parte degli operatori... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
La proporzionalità nell’ambito dei diritti di prestazione economici e sociali
Carlos Bernal (18/06/2025)
ITALIA - DOTTRINA
L’altra faccia degli executive orders di Trump: la “guerra ai dati” e i rischi per le future emergenze
Lidia Bonifati (18/06/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La dimensione carsica dell’Unione sociale europea alla prova delle crisi del XXI secolo
Claudia Golino (18/06/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Dinamiche dell’integrazione europea e ruolo del Governo italiano, dalla riforma della governance economica alla solidarietà post-pandemica: quid novi?
Pietro Masala (18/06/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La stabilità governativa nelle repubbliche baltiche: appunti di storia, diritto e politica
Alberto Orlando (18/06/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La dimensione costituzionale dell’abrogazione dell’abuso d’ufficio
Ilaria Patta (18/06/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Profili del riparto di competenze tra Stato, regioni e comuni in materia di giuoco d’azzardo e disturbi connessi
Mario Perini (18/06/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Sviluppo della funzione consultiva della Corte dei conti e riflessi sul procedimento amministrativo alla luce delle proposte normative de iure condendo
Emanuele Talarico (18/06/2025)